BULLISMO E CYBERBULLISMO: due fenomeni a volte CONNESSI
Bullismo, un fenomeno sempre più presente nella vita di tutti i giorni. Per uscirne è importante partire dal costruire una rete, parlare con i compagni,con quelli più sensibili, più solidali e formare una piccolo gruppo di sostegno e di supporto. Da soli non si sconfigge il bullismo, in gruppo sì. Chi è vittima deve fare i conti con la paura e spesso i bulli si approfittano delle paure dei ragazzi più delicati di animo, delle loro debolezze e delle loro sensibilità. Rispettano la forza, o meglio, ciò che interpretano come forza.
Fino a qualche anno fa era solo un fenomeno fisico. Con l’avvento del Web 2.0 è divenuto online con effetti devastanti sulla reputazione della vittima, perché le offese rimangono per sempre. La rimozione del materiale, infatti non garantisce la sua totale eliminazione, causa soprattutto il processo di condivisione.
Occorre aggiungere che i due fenomeni (fisico e online) non possono essere pensati come separati. Spesso la violenza fisica, se ripresa e inviata nel Web, rappresenta il momento propedeutico alla gogna mediatica (Cyberbashing).
Purtroppo i problemi legati alla rete non ruotano solo intorno al cyberbullismo, anzi, esistono degli aspetti meno trattati con delle conseguenze altrettanto gravi. Un fenomeno indotto anche dall’ uso distorto che oggi i ragazzi fanno della Rete, in particolare della pratica del SEXTING.
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, già dagli 11 anni di età, infatti, in tanti sono i ragazzi tentati dalla moda di scattarsi selfie intimi, senza vestiti o a sfondo sessuale e di inviare le immagini o i video al proprio fidanzatino, agli amici, nelle chat di gruppo. Si chiama sexting e parliamo di una pratica messa in atto abitualmente dal 6% dei preadolescenti dagli 11 ai 13 anni, di cui il 70% è costituito da ragazze. I numeri salgono al crescere dell’età: infatti, tra i 14 e i 19 anni, la proporzione è di circa 1 adolescente su 10.
Nel 2017 è stata emanata una legge, la legge 71/17 sul cyberbullismo contenente le “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno” denotando il raggiungimento di un obiettivo importante verso la tutela di coloro che subiscono ingiustamente prevaricazioni attraverso gli strumenti tecnologici e la rete internet.
La legge ha rappresentato un importantissimo punto di partenza nella lotta e nelle azioni di contrasto contro il cyberbullismo: sicuramente ci sono degli aspetti da migliorare, però rappresenta un impegno da parte delle Istituzioni e di tutti gli enti coinvolti a collaborare per essere efficaci.
Tra gli aspetti più importanti della legge c’è la possibilità per i minori di effettuare le segnalazioni senza dover passare per i genitori e di chiedere direttamente la rimozione dei contenuti, il blocco e l’oscuramento dei profili social.
Questo passaggio diretto permetterà all’adolescente maggiore di 14 anni di segnalare autonomamente le prepotenze subite e far sì che si possa intervenire in maniera tempestiva, cercando di fermare la diffusione del materiale online. Data la velocità di diffusione nel web e la viralità dei contenuti pubblicati l’intervento immediato è fondamentale. Il gestore della piattaforma ha massimo 24 ore per prendere in carico la segnalazione e altre 24 per rimuovere i contenuti.
Qualora queste azioni non vengano effettuate sarà possibile rivolgersi al Garante per la Privacy che dovrà intervenire entro 48 ore. E’ possibile attivare tale procedura attraverso la compilazione di un modulo che dovrà essere inviato tramite email all’Autorità competente.
Per scaricare il “Modello per la segnalazione/reclamo in materia di cyberbullismo” clicca qui:
https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/6732688