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Dal Convegno CON LO SGUARDO DEI FIGLI : La separazione dall’altra prospettiva

Nell’ambito del convegno, che si è tenuto il 19 maggio 2023 a Napoli nella splendida cornice della Biblioteca di Castel Capuano, organizzato dall’associazione di cui sono presidente DUECON progetto per la famiglia, tanti sono stati i temi toccati dalle diverse figure professionali chiamate a confrontarsi sul reale interesse del minore.

Il titolo che abbiamo scelto per il Convegno è stato “CON LO SGUARDO DEI FIGLI : La separazione dall’altra prospettiva “ ed ha riscosso non poco successo.
I contributi di magistrati, curatori speciali, avvocati, psicologi, assistenti sociali, educatori hanno arricchito la giornata con un dibattito prezioso per ognuno di noi “operatori” del settore, con molti momenti di confronto e riflessione. Una parte degli interventi si è centrata su alcuni aspetti relativi alla separazione, al divorzio e all’ affidamento dei figli ed alle prime applicazioni della Riforma Cartabia.
L’introduzione di un rito unico per tutte le cause che riguardano la famiglia è stato sicuramente ben visto dagli avvocati divorzisti, e risulta una cosa positiva soprattutto per il cittadino che si rivolge alla giustizia. L’anticipazione dei tempi ha un po’ spiazzato gli ” addetti ai lavori”, ci troviamo, infatti, di fronte ad un cambiamento complessivo, non ad aggiustamenti quali quelli che avevamo visto in passato che mette al centro delle novità tra cui il cosiddetto “piano genitoriale”, una “fotografia utile” con l’obiettivo di offrire al magistrato un quadro completo della situazione, mettendo al centro, in assoluto, l’interesse prevalente del minorenne. La scansione del processo può portare a procedimenti più veloci, anche se una riforma di qualunque tipo deve fare i conti con i mezzi e le risorse disponibili.

Si è analizzata nel corso della giornata l’evoluzione del ruolo del figlio nel processo civile: da “oggetto del contenzioso” a soggetto, con un ruolo e una partecipazione del minore nel processo civile diverso rispetto al passato. Gli obblighi deontologici dell’avvocato nel processo nel quale è coinvolto un minore. Inoltre si è posta attenzione sui rapporti tra curatore e minore, a seconda delle età di quest’ultimo, e, soprattutto, sui rapporti tra curatore e gli altri soggetti coinvolti nel processo minorile (parti e operatori) ciascuno nel rispetto delle proprie competenze e dei relativi limiti, evidenziando – anche con casi pratici – l’importanza del riconoscimento delle competenze altrui.

L’intervento “Accendiamo i riflettori sui figli, a cura della sottoscritta e della dottoressa Gallo ha avuto come focus il nostro lavoro da circa 10 anni come psicologhe cliniche e CTU presso il tribunale ordinario di Napoli e il TPM.


Quando la famiglia si rivolge al Tribunale per regolamentare la propria separazione o divorzio e definire le future condizioni su cui basare la riorganizzazione familiare, l’affidamento dei figli e la loro frequentazione con ciascuno dei genitori rappresenta in alcuni casi un problema molto complesso e delicato. Lo svolgimento della Consulenza Tecnica disposta dal Giudice assume, in tale momento, un
particolare rilievo poiché, oltre a costituire un valido strumento di supporto tecnico per il magistrato, rappresenta altresì uno spazio in cui la famiglia coinvolta può acquisire consapevolezza dei cambiamenti in atto, riconoscere per poi attivare le risorse necessarie per affrontare la situazione conflittuale e costruire un nuovo equilibrio familiare e genitoriale.
Le situazioni familiari che in corso di CTU ci troviamo ad osservare e valutare sono riferibili a quelle famiglie in cui gli ex coniugi presentano un alto livello di escalation del conflitto, in cui cioè si accentua il coinvolgimento emotivo delle parti e, contemporaneamente c’è un’alta ambiguità del legame reciproco, indice di una mancata separazione psichica.
Il risultato di un buon lavoro di separazione è quello per cui nella coppia le persone senza negare i propri sentimenti di rabbia, di delusione, di disperazione e paura riescono a lasciare degli spazi cooperativi e riconoscere il mutamento in atto.
Nella nostra esperienza, maturata in ambito peritale negli ultimi 10 anni, è possibile affermare che nella quasi totalità dei casi il dolore e la rabbia circolano ancora , emozioni sempre presenti nel lutto per la perdita del partner e della relazione di coppia. Tale lutto non viene elaborato da almeno uno dei due genitori e, di conseguenza, i bambini si trovano in grave difficoltà nell’elaborare la propria sofferenza sia in presenza del papà che della mamma.
I figli, quindi, si troveranno a gestire la sofferenza e la rabbia del genitore o dei genitori, non riuscendo ad esprimere le proprie, anzi immedesimandosi con uno o con l’altra.
Talvolta, con una “adultizzazione “ (parola brutta ma purtroppo realtà frequente sotto i nostri occhi) che stravolge nel figlio i vissuti e gli atteggiamenti della sua età: un bambino o un adolescente sviluppano in questi casi modalità relazionali di “cura” o di “protezione” nei confronti di uno dei propri genitori (ritenuti “fragili” o vittime di torti o ingiustizie familiari) , sacrificando anche i propri bisogni o desideri autentici.

La separazione dei genitori: evento potenzialmente traumatico

Dal punto di vista clinico la separazione dei genitori è un evento di vita che va considerato nella sua valenza traumatica o potenzialmente traumatica.
Infatti, dobbiamo tenere conto che per i figli è necessario non solo elaborare la separazione dei genitori ma anche la separazione dai genitori nel senso che sarà per loro necessario separarsi dalle figure genitoriali intese come coppia genitoriale infatti non dobbiamo dimenticare che i genitori sono vissuti non solo come madre e padre distinti ma anche come coppia genitoriale.
In un figlio che vive la separazione dei genitori viene meno per lui la possibilità di rapportarsi ai genitori come coppia coniugale intera.

I vissuti dei bambini possono essere diversi e riassumibili in 4 tipologie:

  • la tendenza colpevolizzarsi per la separazione dei genitori.
  • La creazione di fantasie sulla loro riunificazione anche dopo molto tempo dalla costituzione di
    nuovi legami affettivi di un genitore con una compagna/o.
  • L’idealizzazione della precedente struttura familiare, che determina poi delle distorsioni cognitive
    della situazione reale, con un adattamento ad essa molto faticoso e difficoltoso (negazione della
    separazione e del divorzio genitoriale).
  • Il vissuto di “tradimento” da parte di un genitore (od entrambi) nei riguardi di un nuovo partner
    o nuovi figli.

Sento, infine, di condividere appieno il pensiero del dottor Grimaldi, NPI intervenuto al convegno “Genitorialità e famiglia ricostituita”: I bambini e gli adolescenti hanno un estremo bisogno che i genitori siano attenti al mantenimento di continuità, prevedibilità e affidabilità.

  • continuità: coinvolge soprattutto gli aspetti pragmatici della vita del bambino, dove egli deve poter contare su solidi punti di riferimento come una casa dove abitare che riconosca come tale, precisi orari del sonno, dei pasti e degli svaghi e una routine che si ripete nel tempo e nello spazio;
  • prevedibilità: riguarda la possibilità per il minore di saper pensare ad un domani simile all’oggi, con una cadenza sensata e prevedibile degli eventi; questo permette al bambino di sviluppare la propria capacità di controllare le situazioni anche nuove, dopo la separazione, e le personali reazioni a queste;
  • affidabilità, che è l’aspetto centrale; risulta fondamentale affinché i bambini possano sviluppare la fiducia nelle relazioni attuali e in quelle future: i bambini hanno bisogno di avere rapporti soddisfacenti e ricchi con le figure più significative rispetto alle quali egli non sperimenti aspettative che vengono troppo spesso deluse (anche comunicazioni a distanza, appuntamenti, etc.).

Dalla separazione dei genitori il figlio può trovare una possibilità di crescita ed un aumento delle proprie risorse personali, che lo potranno aiutare ad affrontare future problematiche di vita. La capacità di elaborare questa dolorosa e difficile esperienza potrà rafforzare la tolleranza delle sofferenze che la vita, inevitabilmente, riserva (resilienza).

Dottoressa Fabrizia Martano

I soci dell’associazione DueCon che hanno partecipato al convegno
Alcuni dei relatori della giornata